DA Physician’s Weekly
La BPCO rappresenta una significativa sfida per la salute globale, tradizionalmente associata alle popolazioni più anziane. Tuttavia, con il termine “BPCO giovanile” si intendono i casi che si verificano in persone di età compresa tra 20 e 50 anni, un gruppo spesso trascurato nella ricerca e nella pratica clinica.
Con la funzionalità polmonare che raggiunge il picco tra i 20 e i 25 anni, la BPCO a esordio precoce sottolinea l’importanza di identificare e gestire la malattia nelle popolazioni più giovani. Nonostante il calo dei tassi di prevalenza standardizzata per età (ASPR), incidenza (ASIR), mortalità (ASDR) e anni di vita aggiustati per disabilità (DALY), il peso globale rimane sostanziale, evidenziando la necessità di interventi mirati.
Utilizzando i dati del Global Burden of Disease Study 2021, gli autori dello studio hanno valutato il peso globale, regionale e nazionale della BPCO giovanile nel periodo 1990-2021. Nel 2021, secondo i dati presentati online da BMC Public Health, si sono registrati 30,4 milioni di casi di BPCO tra i giovani a livello globale, con l’Oceania che ha registrato il carico più elevato in termini di ASPR, ASDR e DALY. In particolare, i tassi di prevalenza e mortalità hanno mostrato una costante tendenza al ribasso in tutte le fasce d’età, attribuibile al miglioramento delle politiche di sanità pubblica e agli sforzi per la cessazione del fumo. Tuttavia, il numero assoluto di casi è aumentato a causa della crescita demografica. I Caraibi hanno registrato aumenti significativi di ASPR e ASIR, probabilmente legati alla prevalenza del fumo, all’inquinamento atmosferico e alla frammentazione dei sistemi sanitari.
I fattori di rischio per la BPCO tra i giovani includono l’inquinamento atmosferico domestico (20,4%), l’inquinamento da particolato ambientale (17,9%) e il fumo (13,5%). I ricercatori hanno osservato differenze di genere, con i maschi che mostrano una prevalenza complessiva maggiore, probabilmente a causa dell’abitudine al fumo, mentre le donne più giovani hanno dimostrato una maggiore suscettibilità alla BPCO, probabilmente legata a una maggiore vulnerabilità al fumo di sigaretta.
Secondo gli autori, i criteri di screening dovrebbero dare priorità ai pazienti con fattori di rischio come il fumo adolescenziale, l’inquinamento atmosferico domestico o una storia familiare di BPCO. L’accesso universale ai test di funzionalità polmonare, soprattutto nelle regioni meno servite, è fondamentale per affrontare la sottodiagnosi, un problema persistente anche nei paesi ad alto reddito.
Gli sforzi per migliorare la qualità dell’aria e ridurre il tasso di fumo rimangono vitali. Sebbene iniziative globali come il Clean Air Act e la Convenzione quadro dell’OMS sul controllo del tabacco abbiano prodotto progressi, persistono delle sfide, in particolare nei paesi a basso e medio reddito, dove l’inquinamento atmosferico domestico dovuto ai combustibili solidi rimane diffuso. Le campagne di salute pubblica dovrebbero anche sensibilizzare gli operatori sanitari e la popolazione generale sulla BPCO giovanile, per incoraggiare la diagnosi e l’intervento precoce.